I dolori articolari sono molto diffusi tra la popolazione italiana e mondiale, soprattutto dopo i 40 anni.

Ciò accade perché l’usura tende a far consumare la cartilagine. Altre cause di dolori articolari possono essere le malattie reumatiche, le posture scorrette protratte per lunghi periodi, sforzi fisici (ne soffrono infatti anche molti sportivi).

Di solito si ricorre a farmaci Fans per attutire il dolore (ibuprofene, diclofenac, etc.), oppure al paracetamolo. Si tratta però di rimedi farmacologici che agiscono soprattutto sul sintomo, senza curare la causa. Esistono poi dei rimedi fisici che possono essere affiancati all’assunzione di qualsiasi principio attivo (ad esempio impacchi con il ghiaccio) e rimedi naturali che vantano risultati davvero promettenti ed efficaci.

Tra questi c’è il CBD.

I rimedi naturali e il CBD contro artrosi, artrite ed altri problemi articolari

Tra i rimedi naturali utilissimi contro i dolori articolari possiamo annoverare l’artiglio del diavolo, l’arnica e l’escina, erbe antinfiammatorie molto potenti. Il loro uso può avvenire sia tramite integratori in capsule, sia in creme o pomate ad uso topico.

Ma il rimedio sul quale in questi ultimi anni la scienza sta focalizzando molti studi riguarda proprio il cannabidiolo, CBD. Già sappiamo che il derivato della canapa sativa possiede potenti proprietà antinfiammatorie. In realtà il cannabidiolo dà il meglio di sé proprio sull’infiammazione delle articolazioni. Agisce infatti sui recettori del cervello endocannabinoidi, attutendo notevolmente il dolore. Oltre al sollievo dal dolore sono numerosi i vantaggi dell’utilizzo di CBD contro i fastidi e le patologie articolari. Innanzitutto viene ridotta l’assunzione di farmaci antidolorifici, con conseguente riduzione degli effetti collaterali, poi si dorme molto meglio e si riacquista una mobilità più sciolta. Ovviamente all’assunzione di CBD consigliamo di associare una leggera attività fisica mirata.

In quali casi è consigliato il CBD

Il CBD è consigliato in tutti i casi in cui si avvertano dolori da artrosi, artrite reumatoide, reumatismi, osteoporosi.

Ma anche per contratture, mal di schiena cronico, colpo della strega, sciatalgie, etc. Come però hanno scoperto diversi studi scientifici, il CBD ha un effetto antinfiammatorio sul lungo raggio, a differenza del THC che invece agisce direttamente sul dolore (tanto è vero che il THC viene impiegato anche nella cura della sclerosi multipla).

Il CBD sembra inoltre dimostrare dei benefici consistenti nella riparazione dei tessuti cartilaginei. Uno studio in particolare su questo aspetto è stato condotto nel 2010 da un’equipe di scienziati irlandesi del Trinity College di Dublino, dipartimento di Neuroscienze: si dimostrò come le articolazioni colpite dall’artrite fossero protette in maniera ottimale dal CBD, che ne diminuiva l’infiammazione.

La conclusione dello studio è stata il convalidare “[…] il potenziale per i cannabinoidi di fornire una duplice funzione agendo come agenti antinfiammatori e regolatori della biologia per migliorare le strategie di ingegneria tissutale finalizzate alla riparazione della cartilagine. In più, prove emergenti vedono il coinvolgimento dei cannabinoidi in un’ampia varietà di processi fisiologici e patofisiologici, dal mantenimento scheletrico ai disturbi neurodegenerativi […]”.

 

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